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Cittadino o consumatore?

  • Immagine del redattore: Stefania Marra
    Stefania Marra
  • 6 nov 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Quante volte al giorno acquistiamo qualcosa? Le abbiamo mai contate? Con lo tsunami del commercio online ormai non dobbiamo neanche uscire di casa per farlo, basta un cellulare. Di certo molti acquisti sono necessari per la nostra vita: dal cibo all’elettricità, dai vestiti ai prodotti per l’igiene e così via. Poi si entra nel voluttuario per approdare infine sulle tormentate spiagge dell’acquisto compulsivo.

Ma qui oggi non voglio parlare di quanto compriamo: mi interessa il come.

Spesso la nostra spesa è pilotata dalle abitudini. Ci siamo mai fermati a riflettere come queste abitudini si siano consolidate, e se magari sia il momento di cambiarle? Il discorso è troppo complesso per essere sviluppato in un breve post, ma vorrei sollevare il dubbio. Perché compriamo quella marca di pasta e non un’altra? Perché prediligiamo certi negozi? Quanto ci condiziona la pubblicità? Quali sono, in ultima analisi, i criteri con cui facciamo le nostre scelte?


Ah perché ora servono dei criteri pure per fare la spesa? Faticoso… Ma è il primo, necessario passo per diventare dei consumatori consapevoli, in grado di riconoscere i condizionamenti, di leggere le etichette, di fare scelte che tutelino la nostra salute, che siano guidate da criteri etici verso il lavoro e sostenibili verso l’ambiente. Lo dico subito: è una faticaccia.

Ma piano piano, in questa sezione del blog, scopriremo insieme perché è importante e come orientare le nostre scelte gradualmente verso un consumo consapevole.

Scopriremo anche come misurare la nostra impronta ecologica, che ci mostra quanto la nostra vita pesa sul Pianeta e sulla sua capacità di rigenerarsi. E come risparmiare le preziosissime risorse non rinnovabili, come l’acqua. Diventare consumatori consapevoli non vuol dire farsi in casa i cosmetici e la pizza, anche se c’è chi lo fa, né rinunciare alla moda per vestirsi con un saio di iuta.

Significa solo essere capaci di leggere le etichette, di sapere quali ingredienti possono danneggiarci, chiederci a chi vanno i nostri soldi quando scegliamo una certa marca, sapere che se acquistiamo un articolo particolarmente economico vuol dire che durante la sua produzione qualcuno o qualcosa non è stato pagato: un costo molto basso nasconde materie prime scadenti o dannose, lavorazioni approssimative o fatte in sfregio alle norme sul lavoro o sull’ambiente, schiavitù, contrabbando, riciclaggio e così via. Possiamo decidere di guardare da un’altra parte, ma almeno poniamocelo, il problema…





1件のコメント


mst4362
2020年11月08日

Da tempo sto cercando di diventare una consumatrice consapevole, e la tua guida è stata, ed è, preziosa. A scuola cerco di trasmettere ai miei allievi ed alle mie allieve l'importanza del sapere cosa si mangia, cosa si indossa...sta crescendo una generazione che, grazie allo shopping online, acquista spesso senza confrontare altro che il prezzo, una generazione che ha perso, o, meglio, non ha avuto, il piacere del "girare per negozi, parlare col commesso, toccare quel che voglio comprare, leggere un'etichetta"...E questo li priva di molto, soprattutto li priva della consapevolezza del lavoro dietro un prodotto, che viene percepito come "nato in rete" e portato nella realtà dal corriere. Anche il cibo ha subito una riduzione di varietà, esiste "que…


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